A sei anni da “L’Altra”, Riccardo Milanesi torna a proporre una webserie interattiva, anzi una Facebook Live Series, che unisce il digital storytelling agli excape games. Il titolo? Excape Martina, ovviamente.
Era il 23 dicembre 2010 quando, su Facebook, prendeva vita la storia di Martina Dego, meglio nota come “L’Altra“. Ve la ricordate? Martina rimaneva bloccata nella biblioteca della scuola il giorno prima della Vigilia di Natale, il cellulare non prendeva e l’unico modo che aveva per comunicare con l’esterno era il PC della biblioteca, da cui provava a contattare amici e familiari, condividendo su Facebook video, post, foto e disegni con i quali tentava di chiedere aiuto, coinvolgendo gli utenti.
Già nel 2010, quando ancora l’Italia praticamente non conosceva il termine webserie, quando i webfest non proliferavano come funghi e Facebook aveva introdotto da pochi mesi il noto pollicione del “mi piace”, Riccardo Milanesi proponeva già una serialità web più che sperimentale, che mirava a un’elevatissima interazione con gli utenti, coinvolti quasi inverosimilmente nella storia; le persone potevano lasciare commenti a Martina, che rispondeva con testi, foto, video e disegni, le davano consigli, la supportavano dandole coraggio. È così che L’Altra si è guadagnata il titolo di prima webserie interattiva su Facebook, ricevendo un premio al Los Angeles WebSeries Festival e al Marseille Web Fest.
A distanza di sei anni, Riccardo Milanesi spinge ancora più al limite i confini dell’interazione, lo sfruttamento delle potenzialità del Web per proporre un digital storytelling unico nel suo genere; la prima Facebook Live Series.
1) Come mai la decisione di riportare “in vita” Martina? Mi spiego: come mai hai deciso, a quasi 6 anni di distanza da “L’Altra”, di riproporre Martina nei panni della ragazza che si trova a dover scappare da un luogo chiuso?
«La Martina di Excape Martina, non sarà Martina Dego, la Martina protagonista de l’Altra. Sarà un’altra Martina, ma mi piaceva mantenere una sorta di marchio di fabbrica, perché le modalità di fruizione saranno simili a quelle che ho utilizzato 6 anni fa, anche se in Excape Martina tutta la storia sarà raccontata attraverso Facebook Live, quindi gli spettatori potranno interagire molto di più con la protagonista. Excape Martina non è il sequel di l’Altra, ma fa parte di quell’universo, come se la nuova Martina fosse una sorta di “cugina” della Martina di 6 anni fa. Una cosa simile è stata proposta recentemente al cinema con 10 Cloverfield Lane, film prodotto da J.J. Abrams che non è il seguito di Cloverfield, ma fa parte dello stesso mondo narrativo».
Ma questa sua voglia di sperimentare, come l’ha portato all’idea di sfruttare Facebook Live e realizzare una Facebook Live Series?
«Mi piace molto esplorare nuove modalità di narrazione», mi spiega, «e Facebook Live mi sembra il modo più diretto per sviluppare una storia insieme agli spettatori. L’idea è piaciuta subito a Janet De Nardis, direttrice del Roma Web Fest, che ha deciso di svilupparla insieme al festival». La storia di Excape Martina verrà infatti raccontata il 1 Ottobre, durante il Roma Web Fest 2016, alle 15 in diretta, attraverso un video live sulla pagina Facebook: www.facebook.com/excapemartina, e tutto si svolgerà in tempo reale per circa 20 minuti. Gli spettatori potranno seguire le vicende di Martina e interagire con lei in diretta sul loro smartphone, sia in una sala del RWF sia da un qualsiasi altro luogo.
2) Oltre a “Martina”, ci saranno altri collegamenti con L’Altra?
«A livello narrativo no, ma come l’Altra, anche Excape Martina vuole riflettere sul rapporto che abbiamo con i social network, e che abbiamo tra di noi dentro i social network. Anche qui sarà presente il tema del doppio: qual è davvero il limite tra reale e virtuale su Facebook? L’Altra, sei anni fa, provava a dare delle risposte e così lo farà anche Excape Martina, con in più l’interazione live e le altre evoluzioni che i social network hanno avuto in questi anni».
Excape Martina vuole infatti essere anche una riflessione sul rapporto che abbiamo con i social network e, soprattutto, delle relazioni che intrecciamo tra noi all’interno dei social network, “dove l’etica che accompagna le dinamiche relazionali nella vita reale, viene spesso distorta”.
3) Il fatto che gli spettatori saranno co-protagonisti, vi ha portati a prevedere diversi possibili scenari e finali? Se sì, quanti?
«Excape Martina può essere seguita anche come una racconto tradizionale (senza necessariamente interagire), quindi avrà un inizio, uno svolgimento e un finale. Questo perché non volevo che ci fosse solo la componente “gioco”, ma sarà una serie a tutti gli effetti. Però gli spettatori se vorranno potranno interagire dall’inizio alla fine, entrando totalmente nella storia e arricchendola in un modo che per me e gli attori ovviamente sarà imprevedibile».
Il progetto è quindi qualcosa di veramente innovativo, che esplora linguaggi e modalità di interazione on e offline, proponendo da un lato uno storytelling interattivo e partecipativo, che trova su Facebook (e sui social in generale) la sua naturale espressione, mentre dall’altro lato permette di vivere l’esperienza degli escape games dal vivo, attraverso eventi organizzati in diverse città d’Italia e del Mondo, coinvolgendo persone lontane, chiuse magari nella loro stanza, tutte con un obiettivo comune: risolvere enigmi in un tempo stabilito per fa scappare Martina in 16 minuti. E, a parer mio, la cosa realmente interessante è proprio data dal fatto che, di volta in volta, a seconda dei comportamenti degli spettatori, potrebbero verificarsi scenari narrativi completamente diversi, Martina potrebbe non riuscire a scappare in quei 16 minuti, potrebbero crearsi sempre situazioni differenti…Ed è questo che rende tutto meravigliosamente imprevedibile e coinvolgente.
4) Cosa ti aspetti da questo esperimento live?
«Innanzitutto vorrei che il 1 Ottobre gli spettatori si divertissero a interagire con Martina e fossero soddisfatti dell’esperienza live. E poi voglio farlo diventare un format, da sviluppare in luoghi diversi con protagonisti diversi».
Che dire? Aspettiamo con ansia il 1° ottobre, per immergerci in questo progetto webseriale in maniera reale, lasciandoci coinvolgere dall’ansia di Martina, dalla paura, dalle difficoltà e partecipando attivamente, cercando di darle realmente una mano, ovunque ci troveremo.