Mercoledì, 21 settembre 2016
Che la tecnologia stia prendendo il sopravvento non siamo certo noi a scoprirlo, ma il dubbio su quanto questo rappresenti un fattore positivo o negativo se lo chiedono in molti. A cominciare dall’ICSPA, sul cui rapporto su un futuro apocalittico si basa la web series 2020.
Tutto parte da un white paper, un rapporto ufficiale e pubblico redatto dall’ICSPA (International Cyber Security Protection Alliance) chiamato Project 2020. In queste interessantissime venticinque pagine (che potete leggere QUI) si delinea uno scenario della possibile evoluzione della società e del suo rapporto con la tecnologia. Inutile specificarlo: quest’ultima diventerà preponderante, arrivando a sostituire completamente la valuta cartacea e rendendo labile se non nullo il concetto (su cui ci sarebbe molto da discutere già adesso) di privacy.
E perché, si saranno chiesti, non fare una serie web che renda ancora più chiaro di che cosa stiamo parlando? Ecco quindi che dalla collaborazione dell’ICSPA con Trend Micro, una big della sicurezza cybernetica, e l’Europol, l’ufficio di Polizia Europeo, nasce la serie 2020. Al centro del rapporto così come della webserie, infatti, c’è il principale pericolo per la sicurezza mondiale odierno: il cybercrimine; un hacker particolarmente capace, al giorno d’oggi, può infatti distruggere l’economia di un singolo individuo così come di un azienda o di un paese intero. Essere all’avanguardia in materia di sicurezza cybernetica è diventato più importante che avere dei buoni missili anti-carro, sostanzialmente.
Guarda caso il tema è anche bello caldo grazie a nuovi prodotti seriali come Black Mirror (dal 21 ottobre la terza stagione, grazie Netflix!), Mr. Robot, che ha fatto vincere al suo protagonista Rami Malek un Emmy Award giusto pochi giorni fa, per non menzionare poi tutti i film e documentari post Jualian Assange (Wikileaks) e Edward Snowden (Datagate). Anche in 2020 c’è un hacker in azione, non a New York ma nella Repubblica della Silvania del Sud, la nazione tecnologicamente più avanzata del mondo grazie alla tecnologia Switch, una sorta di evoluzione dei Google Glass, solo molto più pervasiva.
2020, che si compone di nove puntate da circa cinque minuti l’una, oltre al tema ha una struttura interessante: è, di fatto, una sorta di mockumentary sulla cyber-crisi della Silvania del Sud, con interviste ai protagonisti come l’ex-primo ministro, il poliziotto incaricato dell’indagine, l’hacker responsabile dell’attacco ed esperti del settore della cybersicurezza come Trend Micro. Insomma, tutto è costruito in modo da farti pensare che questo possa effettivamente essere qualcosa che potrebbe capitare nel giro di cinque anni.
È del 2013, ma una webserie come 2020 ben si colloca nel panorama attuale, dove la cultura dell’hacker e del cyber-controllo è in auge : li si osanna, come nel caso di Anonymous, li si ammira perché in grado di arrivare là dove i comuni non possono, nel cuore delle cose, nei nervi scoperti dell’economia; la verità forse è che questo tipo di potere è davvero in grado di tirare giù palazzi e nazioni senza sollevare fumo, causare shutdown mondiali e avviarci verso un ritorno al medioevo digitale. Troppo paranoico, avete ragione: ma non sarà un caso se anche dopo quasi sessant’anni 1984 di George Orwell resta uno dei libri più influenti e temuti…
Restando coi piedi per terra e le dita sulla tastiera, questo è il sito ufficiale di 2020 (QUI), dove potete trovare notizie sulla serie, sul Project 2020 e gustarvi tutti gli episodi. Qui vi lasciamo il trailer e un ultimo consiglio: coprite la webcam, non si sa mai.
Restando coi piedi per terra e le dita sulla tastiera, questo è il sito ufficiale di 2020 (QUI), dove potete trovare notizie sulla serie, sul Project 2020 e gustarvi tutti gli episodi. Qui vi lasciamo il trailer e un ultimo consiglio: coprite la webcam, non si sa mai.