Venerdì, 30 settembre 2016
Hidden è l’ultima perla dello scrigno della Cinnamon: cinque personaggi colpevoli, un’isola (ovviamente Ustica), un misterioso assassino pronto a ucciderli uno dopo l’altro.
Prima di partire è bene chiarire un paio di cose. Siamo un blog, e in quanto tale, esprimiamo opinioni, il più delle volte soggettive: è bene sapere quindi che in Hidden c’è l‘impronta qualitativamente ben evidente di Cristiano Bolla, che di questo spazio, insieme ovviamente al boss Chiara, è uno dei pilastri, oltre che un amico. E questo andava detto per avere la coscienza pulita.
Allo stesso modo va specificato che chi ha scritto questo post non è il più grande fan sulla faccia della terra della produzione di Riccardo Cannella. Intendiamoci: non sono così idiota da non trovare superbe sotto numerosi aspetti le sue produzioni. Solo che la mia idea idea di serie web cozza prepotentemente con il risultato dei suoi prodotti.
Ma stiamo parlando di forme e concetti, altresì dette “pippe mentali” e, come tali, da lasciare da parte: una Ferrari, sia sul circuito di Monza, sia in tangenziale, resta una Ferrari. E Hidden è una fuoriserie coi fiocchi, rossa, nuova e ben carrozzata.
La webserie, pubblicata interamente il 10 settembre sul canale YouTube della Cinnamon Production, è stata scritta e sceneggiata a quattro mani da Riccardo Cannella e Cristiano Bolla, con il primo che è ovviamente anche creatore, produttore e regista, mentre il buon Cristiano figura anche come produttore esecutivo e aiuto regista. Nel ruolo dei protagonisti Sofia Vigliar, Ivan Oliveri, Alberto Baraghini, Diego Facciotti, Federica Carruba Toscano, Alessio Barone e Antonietta Bello. Attualmente, con ampio merito, Hidden è anche finalista al Roma Web Fest.
Volutamente ispirato a “Dieci Piccoli Indiani”, Hidden riesce a rendersi comunque piuttosto indipendente dalla trama di riferimento, mettendo in scena un intreccio narrativo complicato,ma mai macchinoso. Il tutto gira attorno a un gruppo di cinque persone, invitate da un misterioso ospite a una cena sull’isola di Ustica, location regina (e sempre affascinante) dei lavori di Cannella, oltre che sua terra natia. Lì, un misterioso personaggio preannuncia ai commensali che, uno a uno, avrebbero incontrato la propria morte, essendosi macchiati più o meno indirettamente di un omicidio.
La tensione pervade continuamente la serie, una tensione psicologica, che sfrutta e valorizza sguardi e silenzi, cosa piuttosto frequente tra l’altro nei lavori di Cannella. Che i cinque siano destinati a morte certa è fuori di dubbio, e nonostante si sappia veramente poco di loro (almeno prima del rispettivo episodio dedicato a ognuno), è impossibile non essere pervasi dalla voglia di sapere che ruolo hanno in questo tetro puzzle e, sopratutto, come moriranno: Hidden gioca col nostro morboso voyeurismo.
E difatti, per quanto mi riguarda, dell’identità dell’assassino non me ne è importato nulla fino all’ultimo episodio, pensando quasi che non ci fosse bisogno di conoscerla. Ma l’ultimo episodio chiude alla perfezione questa storia, che vi consiglio caldamente di divorarvi una puntata dietro l’altra.
Riprendendo per un attimo la nostra Ferrari, è quasi un peccato vedere Hidden su YouTube: è come guidare una Testarossa in città nell’ora di punta. Anzi, togliamo il quasi.
La distribuzione via web può essere giusto una vetrina per la webserie, che ambisce ad altri palcoscenici, dove farebbe impallidire tranquillamente gran parte dei prodotti mainstream dello stesso genere. E “sti grandissimi” se non credo sia propriamente una serie web: è una miniserie prodotta, scritta, recitata e diretta alla perfezione.
E voi DOVETE guardarla, non c’è altro da dire!
PS: Seguite la Pagina Facebook di Hidden e fate girare progetti come questo: la produzione audiovisiva italiana ne ha bisogno, grazie.
PS: Seguite la Pagina Facebook di Hidden e fate girare progetti come questo: la produzione audiovisiva italiana ne ha bisogno, grazie.