Mercoledì, 23 marzo 2016
Dalla Capitale arriva una webserie divertente, spiritosa e incentrata su un padre di famiglia che, ai domiciliari dopo un anno di carcere, cerca di far convivere la sua vita criminale con la nuova realtà familiare: Domicilio Coatto.
E che sia coatto lo si capisce subito: dalle prime battute di Rocco Gagliardi (interpretato da Leonardo Sbragia) si percepisce subito la romanità verace che tanto si addice a questa tipologia di personaggio, un anti-eroe che in fondo non riesce a risultare antipatico. Del fatto che funzioni ne abbiamo avuto prova e riprova, non ultimo da un film come Lo Chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Storie diverse, unite però dalla romanità e da un protagonista impossibile da odiare, nonostante il suo stile di vita… Alternativo allo Stato, come dice lui.
Domicilio Coatto parte proprio da qui: Rocco ha appena scontato il suo anno in carcere e sta tornando a casa, ai domiciliari. Nessuna illusione: il carcere non l’ha riformato e lui è ben deciso a proseguire la sua carriera criminale, aiutato dal dinamico duo di sgherri Occhio e Pezza. Il ritorno a casa, tuttavia, non è di quelli sperati: un appartamento vuoto e un portoricano con ovuli di bamba infilati nello sfintere, sono il suo bentornato. Ma, strano a dirsi, i suoi problemi sono anche altri: la fissazione della moglie Gioia per uno stile di vita salutare (per il quale tiene anche un seguitissimo blog) e i cambiamenti dei figli, sono ben più difficili da affrontare della prigione; un pater familias che deve riprendere il controllo della sua vita e della famiglia, tra mille ostacoli e un ambiente che fatica a riconoscere.
Come se non bastasse, a mettergli i bastoni tra le ruote ci sono anche le visite a sorpresa dell’altro duo comico (ben riuscito) della webserie: il Brigadiere inappuntabile e l’Appuntato…Inbrigadiabile? Insomma, due classiche macchiette che riflettono quelle maschere comiche che in Italia hanno fatto fortuna e successo.
Domicilio Coatto è una commedia e, come tale, ha in sé un arco narrativo che porta i personaggi a cambiare, a staccarsi dai consueti stereotipi che fanno da padroni a inizio serie. Per farlo, a fronte di mezzi tecnici e registici non di primissima fascia (ma che mantengono comunque una loro dignità e godibilità), ci si è messo tanto humor e quella romanità cui si faceva accenno a inizio articolo, un elemento che dove lo metti sta bene.
I sei episodi da dodici minuti di Domicilio Coatto, diretta da Andrea Cima e Ludovica Ortame, li potete trovare sul canale Youtube della webserie e sulla pagina ufficiale di Facebook.