Prima ancora di cimentarsi come attori e trionfare nel Teatro Antico di Taormina, gli Apollo Beat sono una band nata nel 2012 proprio per riportare in auge il sound e le colonne sonore degli anni Settanta, genere groove per capirci.
Per farlo, però, il gruppo sardo non si limita a suonare, ma punta a far rivivere sul palco tutte le atmosfere e i cliché legati a quel periodo. Ad affiancare il loro lavoro in studio di registrazione, dove è nato “Stereofonie Moderne“, il gruppo ha deciso di affiancare una webserie nata dall’incontro con il regista Michele Gagliani, di Sorso, e i ragazzi di Sassari.
Viene così girata la puntata pilota di Apollo Beat – La Serie e le premesse sono veramente interessanti: i richiami al genere ci sono tutti sin dal prologo, ambientato nella periferia di Milano nel 1973. Un cadavere, un gruppo di poliziotti e delle schiaffate di camera accompagnate da suoni e musiche che gettano i più nostalgici dritti nelle atmosfere dei film di Umberto Lenzi, Fernando di Leo, richiamando anche il filone americano della blaxploitation del Detective Shaft di Richard Roundtree.
Tornati poi nella Sassari del ’74, a stupire di Apollo Beat è la perfetta cura dei dettagli: la foto del Presidente Giovanni Leone appesa al muro nel Comando di Polizia, gli abiti e la mitica Alfa Romeo Giulia, che in strada è fortunatamente accompagnata da altre auto e moto d’epoca di modo da non sporcare neanche per un secondo l’ambientazione. Azzeccati, anche se a volte un po’ troppo stereotipati, i dialoghi “poliziotteschi” e i personaggi protagonisti, tosti e fuori dagli schemi, pronti a tutto per risolvere il caso.
In attesa di vederne di più, Apollo Beat si è già tolto una soddisfazione grandissima: vincere il premio World Wide Web al 62° Festival Cinematografico di Taormina, là dove ogni anno si radunano, in una location unica, attori da tutto il mondo e che spesso passa un po’ troppo in sordina. Queste le motivazioni della giuria:
Per aver saputo mescolare con gusto e passione cinefila immagini e musica, omaggiando i film poliziotteschi anni Settanta, rievocati in una Sassari vintage dai colori saturi, raccontata attraverso un’azione frenetica che procede a ritmo rock.
Il successo, si augurano gli Apollo Beat e le altre etichette di produzione (Bulls and Buffalo, Crew Pictures), porterà al reperimento dei fondi per finanziare le nuove puntate (5 o 10) e a far conoscere ancora di più la webserie, un vero omaggio cult.
Scoprite di più visitando il sito web ufficiale degli Apollo Beat e seguite la loro pagina Facebook.
E in attesa di vedere gli sviluppi di questa webserie, godetevi l’episodio pilota.
Cristiano Bolla,