Giovedì, 18 febbraio 2016
“You Can’t Take It With You”, la serie premiata al Rome Web Awards è giunta, a distanza di un anno, con grandi promesse, alla sua seconda stagione.
Quando mi sono imbattuta in “You Can’t Take It With You” non ne avevo mai sentito parlare prima. Come vuole la prassi mi sono documentata un po’ e dopo aver fatto bollire l’acqua per il tè ed aver caricato gli episodi sul mio pc, mi sono spaparanzata sulla poltrona e ho premuto il tasto d’inizio:
Prima Stagione, anno 2014: Amelia, Stefano, Marcello, Irene sono quattro ragazzi che vivono le gioie e i dolori tipici della loro età. C’è chi vorrebbe realizzarsi artisticamente, chi ha un segreto inconfessabile e chi vorrebbe solo avere un’opportunità per migliorare il proprio futuro. Un tipico affresco di giovani alle prese con i fallimenti e le scelte di vita.
La serie comincia una mattina con Amelia, la protagonista, che preoccupata per il suo futuro, prende posto alla sua scrivania, in biblioteca, dove sta svolgendo il suo stage. Marcello un timido tecnico informatico della sua stessa età, si interroga su come dire ai suoi genitori che è omosessuale; Stefano bello quanto narcisista si prepara davanti allo specchio per una partita di calcetto decisiva e Irene, una pizzaiola sempre sull’orlo del licenziamento, viene ingiustamente cacciata dalla sua band.
Questi eventi tuttavia si ripetono esattamente uguali la mattina dopo e quella dopo ancora e i quattro sembrano essere gli unici ad accorgersene. Un po’ come nel film del 1993, “Ricomincio da capo” con Bill Murray e Andie MacDowell, quello del giorno della marmotta per intenderci.
La causa di questo ciclo temporale continuo scoprono essere un oggetto che il cane di uno dei quattro ha trovato in un parco, un insignificante quanto ridicolo Pollo di Gomma. Superato lo shock iniziale i quattro sfrutteranno il pollo per assecondare i propri desideri ma ovviamente la pacchia non è destinata a durare.
La causa di questo ciclo temporale continuo scoprono essere un oggetto che il cane di uno dei quattro ha trovato in un parco, un insignificante quanto ridicolo Pollo di Gomma. Superato lo shock iniziale i quattro sfrutteranno il pollo per assecondare i propri desideri ma ovviamente la pacchia non è destinata a durare.
Sono infatti inseguiti e braccati da personaggi senza scrupoli che rivendicano il possesso dell’oggetto e che rivelano il vero passato di Amelia, la protagonista. Un passato che ha le sue radici nel lontano medioevo e che ha per protagonisti streghe bruciate al rogo, parricidi e vendette cruente a “suon di pollo”.
La prima stagione è composta da 9 episodi della durata di 10 minuti ciascuno, è a budget zero e totalmente autoprodotta. I riferimenti alla cultura popolare e anche un po’ kitsch non mancano e il citazionismo in questo caso è un’arma vincente. Alla sceneggiatrice e al regista va l’indubbio merito di essere riusciti ad impostare una serie che fa della ripetizione un punto di forza. Senza mai annoiare. La serie ha un ritmo coinvolgente e un susseguirsi di colpi di scena tali da far sì che il mio tè si raffreddasse nella tazza.
Che dire, “You Can’t Take It With You” mi ha stregato e a quanto pare ha sortito lo stesso effetto sulla giuria del Rome Web Awards che ha premiato la serie con ben quattro Oscar Italiani del web (Miglior Montaggio Dramedy, Miglior attore non protagonista Dramedy Angelo Iapichino, Miglior canzone originale “Il viaggiatore immobile” di The Skylanders, Miglior attore non protagonista su tutte le serie in gara, Angelo Iapichino).
A distanza di un anno la serie continua..
La seconda stagione , della quale sono stati fin ora pubblicati due episodi, si compone di 5 episodi della durata di 25/30 minuti ciascuno.
Senza spoilerarvi troppo la sinossi di questa nuova stagione, è così riassumibile: tra il gruppo aleggia una forte tensione. Vecchi odi e nuove vendette si intrecciano e investono le vite dei quattro protagonisti che saranno sempre più costretti a compiere scelte ambigue e distruttive per sé e per chi li circonda. Dal romanzo di formazione si passa rapidamente alla saga famigliare e al conflitto trasversale in un gioco al massacro che coinvolgerà tutti senza esclusione di colpi.
Non vedo l’ora, sarà meglio che mi faccia altro tè!
La regia di “You Can’t Take It With You” è affidata ad Alessio Osio che ne cura anche il montaggio e la fotografia. Il soggetto e la sceneggiatura è firmata da Alessandra Salvoldi. Le musiche sono di ReAle, Luca Marcassoli, Marco Scotti, The Skylanders, Ammon Botta e Claudio Smussi. La produzione è di BUM- Bringing Up Movies.
I protagonisti principali in ordine alfabetico sono Alessandra Salvoldi che interpreta Amelia, Alice Guarente nei panni di Irene, Simone Galli è Marcello mentre Simone Svanera è Stefano. Attori non protagonisti sono invece Angelo Iapichino che interpreta il fidanzato di Marcello, Maria Enza Latella, la madre/strega di Amelia e Federico Benna il perfido Duca.
Come al solito se vi abbiamo incuriosito o semplicemente volete farvi un’opinione vi lasciamo i link per godervi gli episodi della prima stagione e della seconda ancora in atto.
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Buona visione!
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