Mercoledì, 13 aprile 2016
Il web è sempre più portavoce di progetti che puntano ad arrivare il più lontano possibile e a conquistare quanto più pubblico interessato; è così soprattutto per quei progetti sociali nati dall’esigenza di contribuire a far parlare di qualcosa in particolare: è il caso di “Quello che Vedo”.
A Mirko, che frequenta la IV elementare, viene assegnato un tema come tanti, dal titolo “Quello che vedo“. Ma Mirko ha qualcosa in più da dire su questo argomento: vivendo assieme al padre Carlo e al fratello autistico Filippo, il suo mondo è costellato di situazioni e personaggi che esulano dalla quotidianità classica di un normale bambino spensierato.
Attorno a lui si agitano le vicende, soprattutto amorose, della Dottoressa che ha in cura il fratello, innamorata di un collega che tuttavia ha una relazione omosessuale, a sua volta complicata; dell’avvenente padre single che gestisce un bar in cui lavora Simona, che sembra essersi invaghita del titolare. Il tutto è doppiamente filtrato dagli occhi di Mirko e da quelli del fratello Filippo, affetto da autismo.
Attorno a lui si agitano le vicende, soprattutto amorose, della Dottoressa che ha in cura il fratello, innamorata di un collega che tuttavia ha una relazione omosessuale, a sua volta complicata; dell’avvenente padre single che gestisce un bar in cui lavora Simona, che sembra essersi invaghita del titolare. Il tutto è doppiamente filtrato dagli occhi di Mirko e da quelli del fratello Filippo, affetto da autismo.
La trama complicata della webserie Quello che vedo porta con sé molti temi, in primis quello dell‘amore in tutte le sue forme e della diversità, il cui sfondo è la storia di Filippo e della sua condizione dettata dall’autismo. Va da sé che il progetto acquista subito un’importante valenza sociale ed è proprio questo il contesto in cui è nato: visitando il Centro di Riabilitazione NEAPOLISANIT di Ottaviano (NA), gli autori Vincenzo Capatano, Laura Pepe e Maia Salvato, hanno trovato terreno fertile per parlare di disturbi neurologici invalidanti cui spesso si dà poco risalto, anche per colpa di pregiudizi e di quell’allontanamento sistematico tipico nei casi di disturbo mentale.
Il progetto di Quello che Vedo ha avuto subito molto risalto, sia grazie alla sua portata e al suo interesse sociale, sia per chi ne firma la regia: Maurizio Casagrande, ben noto attore e regista italiano. La webserie inoltre è stata realizzata in collaborazione con l’IRFID (Istituto per la Ricerca, la Formazione e l’Informazione sulle Disabilità), che nel corso della Giornata Mondiale dell’Autismo, tenutasi lo scorso 2 aprile, ha avuto modo di presentare il progetto, oltre a numerose iniziative e congressi dedicati all’argomento. L’intenzione, inoltre, era di proiettare i primi due episodi in apertura del Convegno Internazionale “Applied Behavior Analysis In The Treatment of the Autism“, tenutosi a Napoli lo scorso weekend.
Il consiglio è di seguire Quello che Vedo, un progetto di sicuro impatto e di fondamentale importanza per una serie di ovvie ma mai scontate ragioni sociali: vi lasciamo il trailer della webserie e i riferimenti della loro pagina Facebook ufficiale. Tenetela d’occhio!
“QUELLO CHE VEDO” – L A S E R I E W E B
#QuelloCheVedo #SerieWeb regia #MaurizioCasagrande” Ogni cosa che vedo intorno a me è diversa, ognuno di noi è diverso, ma sapete che noia se fossimo tutti uguali?! ” #MirkoBalestrieri#QCV #TEASER #diCatapanoPepeSalvato #micolorodiblu #staytuned#ognunodinoièdiverso#Irfid #OfficineInScena #TdpAcedemy
Pubblicato da Quello che Vedo – La Serie Web su Venerdì 8 aprile 2016