Quella a Francesco Lagi, sceneggiatore e regista di Connessioni – 10 incontri sentimentali (“Connessioni”, d’ora in avanti), è stata un’intervista… Itinerante. L’ho disturbato mentre si incamminava, con borsa e premi, verso l’hotel per l’aperitivo post – premiazioni. Sono veramente inopportuna, quando mi ci metto (e come vedete ci siamo anche scattati un selfie). Però, passeggiando verso l’hotel, sotto il sole e gli incredibili 20 gradi di quella domenica d’ampezzana di metà marzo, abbiamo avuto un’interessante chiacchierata su Connessioni e sulle webserie in generale. Di Connessioni, che il Cortinamentraggio ha premiato come miglior webserie edita, vi avevamo dato un assaggio in questo articolo del 30 ottobre; è una divertente e ben costruita inquadratura webseriale sulla nostra (forse ormai veramente insana) abitudine di essere iperconnessi, e di come la tecnologia social permei ormai ogni aspetto della nostra vita (dall’amore, al corteggiamento fino al sesso), modificandolo.
Al Cortinametraggio è stato proiettato l’ultimo webisodio, il decimo, intitolato Samuel ed Elisa e incentrato su una situazione tipica dei nostri tempi: Samuel, bimbo ingenuo geneticamente predisposto all’uso della tecnologia, è figlio di genitori separati, che perdono tempo a rinfacciarsi la vita passata, che rimuginano su cocci così rotti che, ormai, andrebbero solo buttati via, per il bene di tutti. In una sera come tante, in cui è il turno del padre occuparsi di Samuel, il bimbo (piccolo hacker) curiosa nell’applicazione di incontri sul tablet del padre e inizia a chattare, con l’ingenuità della sua meravigliosa età, con Elisa, giovane donna sola in un pub. E così, con un gioco di equivoci (e la commedia degli equivoci funziona, sempre!) brillante e ben strutturato, quando ad esempio la desiderosa Elisa dice di sentirsi “calda”, il piccolo Samuel influenzato guarda il termometro e risponde ingenuamente “anche io”.
E gli equivoci proseguono, terminando con un incontro inaspettato tra due adulti soli che in realtà non si sono mai parlati, e un bimbo che si addormenta tranquillo nel lettone, inconsapevole di essersi dimostrato più adulto di quegli adulti (e di molti altri), portandoli a conoscersi e ponendo forse fine a tanti dispiaceri.
Non vi dico altro (perché gli episodi potete trovarli tutti qui, e se non li avete visti…guardateli!) e vi lascio alla chiacchierata avuta con Francesco, che è stato così gentile da rispondere alle mie domande anche sotto quel sole cocente e lo stomaco che brontolava.
Connessioni nasce da un’idea congiunta tra Cattleya e Repubblica.it ed è scritta da me e da Enrico Audenino. Per scriverla, ci siamo posti il problema di raccontare i rapporti sentimentali, i rapporti d’amore, cercando di descrivere i giorni nostri e di raccontare attraverso il racconto su web – quindi il racconto breve – i nuovi modi di incontrarsi e di conoscersi che, passando proprio attraverso il web, passano attraverso una specie di corto circuito.
3) Di questi premi cosa mi dici?
Beh, sono molto contento che qualcuno abbia visto e apprezzato questo nostro lavoro. La motivazione data dalla giuria era molto bella.
È vero, la situazione delle webserie italiane, come abbiamo detto anche altre volte, sembra essersi un attimo bloccata attorno a cose già viste…Anche se continuano comunque ad esserci contenuti che sperimentano, che provano nuove vie narrative, che cercano di proporre contenuti webseriali non triti e ritriti…Come hanno fatto Francesco Lagi ed Enrico Audenino, che con Connessioni ci hanno raccontato tante storie brevi, intime, sentimentali, moderne e quotidiane, facendoci sorridere, ridere, riflettere e commuovere.
Chiara Bressa,
@Chiara Bressa